
Ci sono scarpe
che non vorresti avere ai piedi,
eppure ti tocca indossare,
mentre insegui viaggi
che non avresti voluto iniziare,
eppure ti tocca d’andare,
e quegli occhi, intravisti per sbaglio,
che attraversano il giorno,
mentre cerchi un cammino.
È il destino che gioca,
e poi…
e poi cala la notte e non resta più niente.
Hai visto vite fottute in un’ora,
come cicche bruciate che non lasciano tracce,
e forse non erano d’altri
ma tua,
e hai detto parole che sembravano vere
ma s’è subito perso il profumo del dire.
Hai visto vite fottute in un’ora
e non erano affatto menti eccellenti,
semplici scelte obbligate,
obbligate a sbagliare,
semplici sbagli obbligati,
mentre tu non sceglievi.
Dimmi cosa hai nascosto stasera,
e dimmi, se puoi,
cosa ho io in queste suole
invecchiate da troppi silenzi?
Niente di me rimane,
se non l’eco dei passi.