Ci sono cose che il tempo copre, o forse neppure, sono i giorni a coprirle, con i nostri affanni, e le incombenze e le continue ricerche di ciò che manca e mai avremo davvero, e le attese vane, e quelle cagate di promesse che riescono soltanto a mantenerci sospesi e senza posa. Così, alla fine di tutto il tempo allontana, ma non passa davvero. Ci hanno insegnato che così deve essere, e ci siamo attrezzati d’orologi d’ogni sorta. Perché in fondo ci crediamo. Crediamo, così come c’hanno insegnato debba essere. E talvolta preghiamo, perché al credere s’associa la preghiera. Eppure i pazzi non lo sanno del tempo che scorre, e molti di loro non sanno neppure leggere l’ora (lieta sorte) tanti altri non hanno un orologio per farlo, altri non si sono mai chiesti cosa sia mai un orologio, chiedono invece i giochi di ieri, perchè degli insignificanti vent’anni appena trascorsi non hanno memoria, né sanno che farsene… e tengono quelli migliori nella loro mente…
(a chi mi ha battezzato Simi)