Ho conosciuto silenzi, figli di parole abusate,
e ho provato a dar loro una voce,
e vuoti da riempire nelle sere d’inverno,
e fiamme che incrociano dita
e altri occhi negli occhi.
Ho conosciuto lamenti da piegare le ossa,
lacrime nascoste su labbra avvizzite,
e giorni lenti a morire,
e consumate notti.
Ho conosciuto donne che avevano niente da dire,
ma lo facevano bene,
e polvere di sobborghi violati
e ho respirato il profumo di fiori recisi,
e ho sentito la pioggia scivolar sulle mani
a coprire le rughe,
a rigare la pelle.