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Duna Feniglia

Splendenti ombre sul mio viso
e schizzi d’onde sulla pelle
sole che scivoli,
ditemi
dentro quali colori
posso ancora nascondermi?
E per quanto tempo fuggire?

Splendenti ombre sul mio viso
non so più ascoltare
mentre scende la notte
ho occhi
tremanti
e non vedono.

Ci sono stati
resti mortali
di puttane annegate
che ho creato madonne,
e uomini
e tenebre
che ho vestito di grazia.

Qui,
nel silenzio mortale
dell’immenso
che s’apre davanti a me
la sabbia
s’assottiglia tra le dita,
il respiro insegue
e sollevarmi non so.


A pochi passi da qui, su una duna divenuta nel tempo riserva naturale, si spegneva Michelangelo Merisi.
Port’Ercole, 20 marzo 2012

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