Si muore comunque,
non sempre si vive;
nei campi il dolore ha avuto ragione,
li ha presi per mano senza molte parole
e, ricoperti di terra, li ha vestiti di aiuole.
Si muore comunque,
non sempre si vive;
nei campi il dolore ha avuto ragione,
li ha presi per mano senza molte parole
e, ricoperti di terra, li ha vestiti di aiuole.
Si muore comunque,
non sempre si vive;
per strada il lavoro ha avuto ragione,
ha acceso semafori e, spento gli ardori,
ha riempito le voci di tormenti e catrame.
Si muore comunque,
non sempre si vive;
per strada il lavoro ha avuto ragione,
ha acceso semafori e, spento gli ardori,
ha riempito le voci di tormenti e catrame.
Così se il cammino s’è tolto le stringhe,
ricorda di fare lo stesso ai pensieri
perché si muore comunque
e a volte si vive.
…veramente bella!…ma come mai “nei campi…” è ripetuto due volte? Forse che l’autore vuole evidenziare l’usura che la terra (madre) procura sull’uomo (figlio)?