Ho memoria di passi,
di strappi,
di viaggi traversi.
Ho memoria di vuoti
e cadute,
di volti scomparsi.
Ho memoria di mani
distese,
sognanti e tremanti nel grembo,
nascoste nel gelo,
esitanti nel dire
mai dome per chiudersi a velo.
Ho memoria di suoni,
fragori da spegnere il mondo,
canzoni invecchiate dal vino
e parole da andarci lontano.
E ho memoria di specchi
da chiuderci tutta una vita,
che mi lasciano un tiro maldestro
sulle spalle piegate a rimorchio
di una strada in attesa
che raggiunga la svolta svanita.
Ho memoria di passi,
e silenzi cuciti la notte,
di albe viaggianti
e lievi carezze al mattino
e ho memorie di occhi
impresse nel buio profondo
e una voce che piange
e mi chiama
e m’implora.
E ho le labbra in un’eco lontana
dell’ennesima voce smarrita.