Conosce il dolore
che ha visto da sempre
puntargli la nuca
e adesso lo sente
avanzare di un passo
e s’allunga nell’ombra
e la schiena
e le gambe
e la mano
e la tesa bianca
per terra.
S’inarca la vita a coprire
e non tende
neppure un respiro
e plana il rapace
sul ventre scoperto.
Con un filo di voce, piange il vento.