Sulle ginocchia è il ragazzo,
l’aratro che solca
la vita donata dal padre
e oltre la siepe una voce
nel canto che sfiora la mente
come polline i fiori.
Poderi lontani coltivano storie
di pianti dimessi,
rantoli sordi e fatiche
e oltre la siepe una voce
che da parte a parte si spande
come vento nel mare.
Non è del suo mondo la voce
verrà dagli dei
si dice, piegato nelle ossa
e nell’animo in fiamme il ragazzo.
Leggera si muove
come vorrebbe le mani
e accarezza i capelli
come vorrebbe le labbra.
Sulle ginocchia è il ragazzo
e la terra
che fragile cede
al peso del non amore.
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