Bambino umile, bambino fragile
io non lo sono stato mai,
ho vissuto nei sobborghi dell’anima
e lavorato nei bassifondi della tua ricchezza,
ed ho perso per la strada la spensieratezza,
così adesso piano posso dirti che
bambino umile, bambino fragile
io non lo sono stato mai
che scarpe mie io non ricordo averne avute
e spesso a sera, solo, ho pianto le ferite.
Né pioggia e né vento hanno spento le sue risate
così adesso piano posso dire che
bambino umile, bambino fragile
io non lo sono stato mai.
Forse per il mio colore che ero nero fra la neve,
forse che ero musulmano fra cristiani senza fede,
forse per il mio calore in questo freddo maledetto,
forse che era necessario che non rimanessi a letto,
ma bambino non lo sono stato mai.
Bambino umile, bambino fragile
io non lo sono stato mai.
Un buco sottoterra per nascondermi
e una coperta lisa per difendermi,
niente parole e baci ed altro né preghiere,
così adesso, piano, posso piangere.