L’infinito essere
di un’assenza
si trascina immobile
lungo le lancette
di un pendolo scarico
mentre scroscia
il canale e la voce
di un altro cammino
che ha occhi
da ricordare.
Così ho visto
lastre di marmo e volti
legni ad intarsio
e labbra tremanti
perdersi
nella luce fioca
di un pensiero taciuto.