E’ uscito per i tipi di Bookabook l’ultimo lavoro di Massimiliano Città, Rumori. Il volume (265 pagg – €15,00) raccoglie 15 tra i racconti che l’autore ha scritto nell’ultimo decennio. L’invisibile filo che lega le storie risiede nel rumore che ciascun personaggio lascia dietro sé. I “Rumori” sono storie di umana miseria, rancori quotidiani, frustrazioni e sconfitte. La voce dei protagonisti sommessamente racconta di vicende che balzano fuori dalla cronaca. Morire di troppo amore, vivere di noia e accendersi di nulla, rimanere soggiogati da quel tempo che scivola e sceglie, scarta e respinge, come artefice inconsapevole di ogni cosa.
Ci sono parole che credono di raccontare e racconti che cercano di rimanere vivi nella memoria, e ci sono memorie che resistono nei quotidiani gesti di esistenze stanche. Ci sono vite che s’accompagnano al destino e ne seguono il passo, altre l’anticipano quel filo, provando a destreggiarsi in un precario equilibrio, altre ancora saltano fuori dal binario, evaporando come un sorso andato a male. «Siamo rumori, rumori in cerca di bellezza», questo afferma perentoriamente uno dei protagonisti. Sono i rumori il fulcro delle quindici vicende che compongono la raccolta. L’ineluttabile conclusione di un amore andato a male, il doloroso rimestare nel passato, la frustrazione di una quotidianità ripetuta e alienante. Rumori. Eco, sottofondo e stridore che la vita produce, ogni giorno.