Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar, 2005 – Einaudi – pp. 350 – € 12,50.
Denso. Denso nel linguaggio, denso nel pensiero. Una narrazione filosofica che si dipana nel tempo seguendo il vigoroso filo della voce dell’imperatore. Una figura che attraverso le sue riflessioni e le memorie giunge al lettore dal lontano II secolo fino al XX, includendone le contraddizioni. Un filosofo profeta, un guerriero appagato, un amante vinto dalla solitudine. Oltre le vicende puramente amministrative, la sovrapposizione tra eventi e figure storiche e accadimenti letterari, l’opera lancia come un dardo a stagliarsi nella narrazione la morte, l’identità che dal rapporto con essa scaturisce. La morte come costante di riflessione, allora come oggi. Adriano è l’archetipo dell’uomo che si oppone alla natura entro i limiti che la stessa natura gli concede, e alla fine di un lento valzer si consegna a ciò che essa ha deciso, per lui. Per noi. E così «Entriamo ad occhi aperti nella morte».