…
afferrò il sole e ne fece scintille
e prese il fuoco e riscaldò la casa
e versò il sangue e dissetò le folle
e strappò il cuore e ingrassò le messi
e attraversò il fiume su un vecchio vascello
raccolse pesci e relitti, comandanti e dispersi
e nascose tutto sotto il caro mantello
…
e afferrò il sole e diede la luce
e prese il fuoco e bruciò il blasfemo
e sputò sangue senza alcuna voce
e strappò l’occhio di Polifemo
e attraversò il mare sull’antico veliero
lasciando alle spalle regni e ricchezze
e guardò il volto allo specchio credendosi vero
…
e afferrò il polso alla bella fanciulla
e prese il fuoco e forgiò la corona
e versò lacrime sulla candida culla
e s’addormentò sulla grassa poltrona
e attraversò il mondo su sandali stinti
lasciando alle spalle sudore e rancore
e vide in vetrina i suoi occhi spossati e vinti
…
e ritornò indietro per non perdere niente,
per rifare gli sbagli e gli errori di sempre,
per avere le spalle lacerate di nuovo,
per piangere e ridere e piangere ancora.