– Michele Mari – Einaudi – pp. 284 – € 12.
Malinconico e fantasmatico viaggio nello splendido mondo psichedelico dei Pink Floyd, uno dei gruppi che maggiormente ha riempito l’immaginario collettivo degli ultimi cinquant’anni. Affascinante l’inchiesta di Mari che ruota attorno al ruolo fondamentale giocato dall’assenza. L’assenza così oppressiva e costante, più d’una reale presenza, della figura geniale e folle dello splendido diamante che è stato Syd Barret. La dolcezza del rapporto protettivo di Gilmour e Waters nei confronti della sua fragilità. Ogni pagina trasuda di musica, e dopo ogni pagina si vuole ascoltare la loro musica.