Prima di partire
ricorda
che il viaggio non lava la mente,
e nessuna strada nasconde ciò che sei stato,
e le ombre dei palazzi possono a tratti nascondere la tua,
ma il mattino, uno qualsiasi, giunge sempre a svelarti.
Prima di partire
ricorda
di chiudere il gas,
staccare la corrente, la spina,
scostare la brina dallo sguardo incrostato,
prendere le scarpe di una vita e stringerle bene ai piedi
ché non tradiscano nel passo importante.
Prima di partire
ricorda
il sorriso che hai sepolto da tempo,
e schermisci il mondo con fare irridente,
e soffermati poco sulla misera gente che codarda si nutre d’inganni,
e continua ostinato a bruciare il tuo tempo
e muori ogni giorno nel giorno che muore
come disse il viandante bestemmiando l’errore.
Prima di partire
considera
la scia del viaggio,
l’idea del cammino, il solco tracciato,
l’eco delle parole evaporate come vino andato a male,
il puzzo stantio di no ripetuti
e il vento che soffia lontano a sfiorarti i pensieri
e il silenzio delle lacrime che si accende sulle labbra
e la memoria di ieri.
Prima di partire
ricorda
che i suoi occhi non valgono i tuoi
perché mai vedranno quel che vedi
eppure continui ad amarli senza alcuna vergogna,
e li cerchi nel buio profondo di una notte a venire,
e metti a tacere le voci, e gli insulti
e le urla che coprono il vostro respiro.
Prima di partire
ricorda
e non sfuggire a te stesso.
Portalo dietro nel viaggio,
nonostante sai bene è zavorra pesante.