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Categoria: Poeticherie

Miriam

Miriam, radi capelli e mani sfibrate e occhi di luce bianca di magazzini notturni. Miriam e un amore violento nascosto nel ventre chè è giorno…

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Dalla Terra dell’Oblio



Prologo

Andai così lontano
da raggiungere la terra dell’oblio,
lo smemorato mi accolse,
mi tolse le scarpe e prese il mio io.

I.

Il palazzo del re era senza colori,
aveva perduto i suoi figli;
il giardino d’ingresso era senza sapori,
aveva perduto i suoi gigli
e folletti e buffoni in quelle stagioni
piangevano muti i loro dolori.

Maghi e stregoni niente poterono
al soffio del vento che gelido e fiero
come un lamento strappò i pargoletti,
entrando dal tempo, la crepa sul muro,
li ingannò col sorriso nei candidi letti.

Il sangue sgorgava dal frontone di destra,
la maestranza accorreva, riparava la falla,
ma la pioggia cadeva, tintinnava insolente
ed entrava ugualmente dalla grande finestra.

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31.03.2012

mortale e cadente senza un lavoro certo senza un dio certo senza alcuna certezza arranco nella vita e stringo forte a me la vita tu

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