Nenè provava fastidio. Una sensazione strisciante, di quelle che permea ogni fibra del corpo e disturba la giornata ma non sai dire. L’aveva avvertito, quel…
Lascia un CommentoCategoria: Racconti
La mattina s’alza presto, non che sia un ragazzo metodico ma le urla e lo sbattere imprecante della madre per la casa lo costringono ad…
Lascia un CommentoCliccando sull’immagine sottostante potrete leggere il racconto “St. Lousi Blues”, pubblicato dalla rivista letteraria “Il paradiso degli orchi”
Lascia un CommentoCliccando sull’immagine sottostante potrete leggere il breve racconto “Io non sono un pesce”, pubblicato dalla rivista letteraria Argo
Lascia un CommentoPubblico la recensione della professoressa Rosanna Cancila, redatta in occasione della prima presentazione del volume tenutasi a Castelbuono, il 17 febbraio 2018. Di…
Lascia un CommentoCi sono parole che credono di raccontare e racconti che cercano di rimanere vivi nella memoria, e ci sono memorie che resistono nei quotidiani gesti…
Lascia un CommentoS’alzò. Prese lo strofinaccio, con violenza lo passò di mano in mano, come a schiaffeggiarlo. Poi lo lasciò cadere e con gli occhi esausti dalla…
Lascia un CommentoChiunque può avere successo.
Se continui a ripeterlo un bel po’ di volte puoi averlo anche tu.
[J.Lennon]
I marchingegni moderni non riesco a sopportarli del tutto. Sebbene, è indubbio e non lo nego mica, abbiano portato parecchi vantaggi alla mia quotidianità.
Per esempio questa scatoletta di tonno, che se non sai bene come fargli fronte finisci per sgocciolare tutto l’olio sul pavimento, è un grande ritrovato, senza se né ma. Basta un semplice gesto e ti ritrovi un piatto delizioso da gustare. Io adoro l’olio, e m’impegno a non disperderlo lasciandolo schizzare per la cucina. Se mamma fosse ancora qui sono certo che inizierebbe a dare di matto.
Urlando che non sono buon a far nulla.
Ma sono anni che me ne sto per cazzi miei in questo piccolo appartamentino.
Qui tranquillamente solo.
Tutto ciò che sta dentro al monolocale mi appartiene.
Anche i miei respiri, che sono miei e di nessun altro, e soltanto io decido se spalancare la finestra e lasciarli andar fuori.
Questa scatoletta di tonno è mia.
Assolutamente mia.
L’ho comprata. Io, io e nessun altro.
Vorrei sapere quale idiota possa pensare che questa scatoletta qui non sia mia.
Sfido chiunque a togliermela dalle mani.
Undici non è il mio nome. M’hanno sempre chiamato Zì, per non confondermi con Azim, il cugino di papà. Azim è stato un combattente, un…
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