– Marta Cai, 2023 – Einaudi – pp. 144 – € 14,50.
«A furia di fingere diventa vero, ci si accorge che fa bene.»
Parafrasando il poeta si potrebbe dire “Teresa ha gli occhi secchi” guarda verso il fumo della sigaretta e nel fumo si specchia.
L’elogio della mediocrità, l’elogio di una sigaretta e il fumo che avvolge vite, storie. Le rimescola, le nasconde fino a svelarle nella loro dignitosa miseria.
L’incedere quotidiano del banale che si fa straordinario nelle parole e nell’architettura orchestrata da Marta Cai. In“Centomilioni” si avverte il divertimento della scrittura, l’ironia di chi sa tutto dei personaggi e tratteggia pagina dopo pagina possibili scenari mentre la vita scorre, più modesta di quanto il lettore possa immaginare. Ma il linguaggio ne fa qualcosa di indimenticabile, la pagina si modella volta per volta, come creta, si torce alla bisogna, si snellisce, s’allunga, si contrae, respira, talvolta muore un istante per poi rinascere.
Una storia semplice che nelle parole s’innalza a qualcosa di più.
appunti:
«La pace del ramo dà, non chiede, prende spazio.»
«Io esisto troppo poco per avere il diritto di parlare di me»
«Lo scampo è il silenzio, compreso il mio.»
«Voglio quello che vogliono tutti, non ho mai incontrato nessuno che volesse un’altra cosa. I soldi, io ho solo bisogno di soldi.
E li spenderei. Subito, tanti. E poi sono a posto. Sono innocente, dopo con i soldi divento anche buono.»
«Meglio non avere niente, per capire tutto e non fare del male a nessuno.»
«Le lotte dello spirito lasciano scorie materiali che per pudore chiamiamo polvere.»
«Svegliarsi nel pieno della notte può non essere male, svegliarsi un attimo prima dell’alba ancora meglio. Sono le ore affondate nel buio, le migliori per nascere e morire, e perciò, seppure angoscianti, proprio perché angoscianti, indicano l’inizio di qualcosa di nuovo, la possibilità di una risalita.»
«perché qualsiasi cosa, anche niente, nonostante le imperfezioni, dovrebbe bastare a ricevere una forma di amore che coincida prima o poi con l’essere lasciati in pace.»