E alla fine di ogni giorno ti dico addio,
la notte incombe
e ha il suo bel da farsi in giro.
Spazza la via d’ombre assenti
e brividi celati dentro impermeabili di bassa stagione,
ombre solitarie sul ciglio della strada che vagano
come amanti in cerca di un rifugio sicuro.
“La mia mente è il mio rifugio” urla il folle,
la notte l’abbraccia e lo stringe a sé,
perché addio non sa dire.
La notte.
Scivola dentro coperte rinforzate
a nasconderci dal freddo,
a seppellire paure fragili come foglie in autunno
pronte a sgusciare fuori al sorgere di un sole che non vogliamo in fronte
fisso a scrutarci, oltre la miseria di quello che ci resta.
E alla fine di ogni giorno ti dico addio.
Mentre il sapore languido della notte
viene a me
e scivola dentro coperte rinforzate
a nascondermi dal freddo.
E paura non ho più.