Ho voluto planare
come un foglio di carta lanciato a morire
e galleggiare
come pietra sospesa sul velo del mare
e camminare
come un bimbo che danza ché non vuole cadere;
ho voluto tacere
come il sonno appagato da mille avventure,
ho voluto l’amore
una notte d’estate senza troppe paure
e ho voluto cambiare
le parole che sanno di solo dolore;
ho voluto sentire
della vita che arranca ma fatica a sfiorire,
ho voluto godere
di un bicchiere, di un letto, della corda che geme,
ho voluto toccare
con le dita tremanti il tuo sorriso lieve;
ho voluto giocare
ogni giorno che è nato senza il grande avvenire
e ho voluto cantare,
ho voluto sapere.