– Leonardo Sciascia, 1978 – Einaudi – pp. 163 – 3.000 £.
Questa è una terra, mio caro, in cui nella stessa faccia, nella tua o nella mia, un occhio odia l’altro occhio
Il mare colore del vino di Leonardo Sciascia è una raccolta di racconti che affonda lo sguardo sulla Sicilia. Attraverso la solita penna acuta e sensibile, lo scrittore scava nelle diverse sfaccettature dell’animo siciliano, del costume, della mentalità e del recondito pensiero, mettendo in evidenza la complessità e gli aspetti più contraddittori della società siciliana. Pubblicata nel 1973 per Einaudi, questa seconda raccolta di racconti dello scrittore di Racalmuto, ha avuto una lunga gestazione come è possibile riscontrare dallo scambio epistolare tra lo stesso Sciascia e Italo Calvino (di cui si è parlato qui).
Lei ha un’idea da romanzo rosa, da manuale americano del successo, sugli uomini che si fanno da sé. Io conosco non solo mio marito, ma una cerchia piuttosto vasta di uomini che si sono fatti da sé: e posso assicurarle che sono stati fatti, tutti, dagli altri; i quali, a loro volta, sono stati fatti da circostanze, combinazioni e intrallazzi che, anche se arrivano all’altezza della storia, restano fortuiti e miserabili…
Ogni racconto, dei tredici che compongono la raccolta, è una piccola gemma letteraria che si svolge, volta per volta, in un angolo spaziale, temporale e morale diverso dell’isola, offrendo una varietà di voci, storie e prospettive che compongono alla fine comunque un unicum, una sorta di spirito unitario, controverso, poetico e immorale al tempo stesso. Sciascia mette in mostra la sua abilità nel creare personaggi vividi utili ad esplorare i temi consueti della sua produzione: la corruzione, la criminalità, la politica e la moralità. I racconti sono spesso intrisi di un senso di malinconia e disillusione e offrono uno sguardo pungente sulla vita quotidiana in Sicilia.
la stupidità va d’accordo con la malizia sempre
L’idea dell’eternità, l’idea dell’inferno, si sono contratte nei mutui bancari venticinquennali. Sono le banche che amministrano la metafisica.