Ho imparato
che il vento dipana la voci
e tesse nell’eco di storie intrecciate
parole;
ho imparato
che l’alba riveste illusioni
e piega sui nostri calzari cammini vissuti,
e parole;
ho imparato
che il giorno trafitto dal rifiuto insistente
non è mai stato giorno,
solo parole;
ho imparato
e perfino creduto nel pianto che nutre la terra
nel canto dimesso della luna vagante
che chiede alle stelle di poterle toccare;
ho imparato
alla fine, ma non del tutto ho capito,
che credere a storie e figure d’ignoto
vale come lasciare ogni speranza di sé.