– Martin Amis, 2008 – Einaudi – pp. 214 – € 17,00.
Nella fattispecie smisi di credere, lí per lí, che la società umana sarebbe mai giunta a qualcosa che fosse un po’ meglio di tutto quanto c’era stato prima.
Martin Amis, nella traduzione di Giovanna Granato, porta il lettore nel cuore dell’Unione Sovietica durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale e dell’era postbellica. La vicenda è narrata da un ex prigioniero dei Gulag che ricostruisce le tappe principali della sua esistenza riferendosi alla figlia Venus in una lunga lettera confessione. La vita trascorsa è sempre narrata in relazione alle vicende e ai pensieri del fratellastro Lev al quale è legato da un sentimento profondo di odio e amore. Attraverso la sua voce ricostruisce il passato doloroso e complesso che inevitabilmente ha lasciato solchi profondi nell’animo dei due. Sullo sfondo del vissuto fraterno si erge la figura affascinante di Zoya, bellissima donna di cui entrambi si invaghiscono ma che sceglierà il più pacifico e remissivo Lev come marito. Fulcro del racconto è la vita-nonvita del campo, la violenza irrazionale, le strategie psicologiche di sopravvivenza, l’abbandono, il delitto e la brutalità che sono all’ordine del giorno. Il volgere lo sguardo al passato del protagonista, nasce dall’intima necessità, alle soglie delle morte, della ricerca di redenzione e di comprensione dei propri errori, riesumare il passato agli occhi della figlia, nella speranza di trovare una forma di riconciliazione.
Quando hai un passato come il mio, in pratica vivi solo per i brevi momenti in cui riesci a non pensarci – e il tempo speso a rivangarlo non rientra fra questi.
Determinazione del punto stimato è un’espressione marinaresca che indica semplicemente il calcolo della posizione in mare eseguito senza usare la terra o le stelle come riferimento. Solo la direzione e la distanza. Io so dove sono: il porto a cui sono diretto già si profila tra la nebbia. Ecco che cosa sto facendo, una determinazione del punto stimato. Stimo a che punto sono arrivato con la vita.
Come farti capire l’incredibile fascino della quotidianità? Siamo salvi, per il momento; la scrittura dozzinale della banalità ci protegge.
esistono ovunque persone che sono artefici delle proprie trappole, dei propri vincoli. Non sempre è necessaria l’orchestrazione dello Stato.
Adoro nuotare, è vero, dare pesanti bracciate e poi stare a galla e sguazzare, senza sostegni, senza legami…
Wilfred Owen: «E a ogni lento crepuscolo, un calar di persiane»
È orribile presentarsi davanti al passato.
Metti mano al dizionario… brava. Ricorda: ogni volta che lo consulti, aggiungi una cellula di materia grigia.
Ho come il sospetto che la coscienza sia un organo vitale. E, quando se ne va lei, te ne vai anche tu.
Quando hai perso il senso del gioco, indovina che cosa diventa l’amore? Un lavoro. Lavoro che si fa di ora in ora piú duro.