La città e i cani – Mario, Vargas Llosa, Einaudi, 1998 – pp.398 – € 14,00.
La città è Lima, ma i cani non sono i randagi che girano per le strade, bensì gli allievi di una scuola militare, il collegio Leoncio Prado. Sono chiamate così le matricole; gli alunni più anziani, ad ogni nuova annata, organizzano il «battesimo» dei cani, a base di umiliazioni varie. Ma i protagonisti di questo romanzo – in seguito bruciato in piazza dai militari- non accetta di subire passivamente, ma, organizzatasi in un gruppo segreto chiamato «Il circolo», inizia a rispondere colpo su colpo alle angherie dei cadetti più grandi. A guidarli è il Giaguaro, un tipo il cui passatempo preferito consiste nel prendersi gioco di un suo coetaneo, che tutti chiamano lo Schiavo. Il protagonista vero e proprio, il Poeta, si ingegna a scrivere racconti pornografici per far ridere i compagni e scrive pure, a pagamento, le lettere alle rispettive fidanzate. La vita al Leoncio Prado riflette tutti gli stereotipi legati alla vita militare: il nonnismo, il doversi fare rispettare, l’allievo più debole, la spia, gli ufficiali baldanzosi fuori ma meschini dentro.