Sono notti che respiro vento,
e baci solitari
da bordi di bicchiere,
e labbra sorridenti
e nere.
Sono notti che respiro stanco
i giorni di fatica.
E ho scarpe strette,
e panni sporchi da mostrare migliori,
e occhi spenti all’alba da svegliare
e un letto grande
tanto grande da potermi dimenticare.
Un letto
da disfare,
coprire,
riscaldare,
per il gusto di fare,
è in questo semplice dire
io scrivo,
per l’incanto di avere.