– Philip Roth, Einaudi – pp. 144 – € 4,00.
Dove entra in scena Nathan Zucherman e si racconta dell’ascetismo dello scrittore, di chi compone la vita e pertanto non ha tempo di dedicarsi ad essa. Dove si racconta dell’ebraismo e delle costrizioni relative alla libertà d’espressione. Siano esse di natura familiare, morale, religiosa o sociale. E dove si motteggia sulla bizzarria di chi scrive, che per farlo al meglio non può che risultare assolutamente solo.