Implorano pietà congiungendosi l’un l’altra,
pregano d’innanzi l’altare di un tempio spoglio
e si stringono nel solidale abbraccio di un perdono.
Vincono volgendo al cielo palmi stinti,
spezzano rami, foglie e vite inermi,
sparano a salve il colpo in canna
e dipingono la notte al lume di una donna.
Sudano e imprecano giorni e giorni,
stirano vesti nascondendo sorrisi deformi,
e battono il tempo sui marciapiedi
e tremano freddo ma tu non le vedi.