Ci sono maschere che hanno storie da nascondere, altre coprono vicende da dimenticare, altre ancora indomite continuano la pantomima. Ci sono maschere che raccontano, altre che riposano, altre ancora che muoiono senza rischiare d’aver mostrato qualcosa di diverso. Ci sono maschere che dormono, nascoste bene tra i ritagli della memoria, altre ancora che giocano sulle nostre labbra e soffiano parole dolci, per l’inganno dell’alba che verrà. Ci sono maschere che avrebbero da raccontare se solo potessero dire, ma se ne restano mute aldilà della loro superiorità apparente. E poi ho visto maschere mostrarsi a metà, altre che nessuno avrebbe voluto indossare per paura di ritrovarsi vivo. E maschere che raccontano ogni giorno della loro vita, e portano il segno del tempo, negli intacchi del giorno vissuto. Ho visto maschere che riposano per paura di disturbare, altre ancora per nulla indomite incapaci di sfidare le convenzioni banali, e muoiono forse, nelle menzogne della notte.
E poi, poi ci sono amori raccontati, impossibili a dirsi, difficili a credersi veri, eppure stanno lì, e ci guardano tra cielo e terra, e di questo sorridono, perché loro hanno osato.
Ma anche quelle sono maschere svelate dal tempo.