Vorrei essere il lenzuolo di seta
che nelle fredde notti d’inverno ti abbraccia
e riscalda il tuo corpo
e nasconde l’anima.
Vorrei essere la pioggia nuova del mattino
che accarezza la tua pelle morbida
e scorre con piacere lungo la figura
spegnendosi nell’erba umida.
Vorrei essere lo specchio che riflette
la tua immagine stanca e spossata,
quell’immagine vera e vissuta
prima che venga mascherata dalla quotidianità.
Vorrei essere nei tuoi occhi per scoprire cosa vedi,
per saper quando menti e capire perché piangi.
Ma sono soltanto l’uomo che dici di amare.
[Stoccolma, 8 agosto, 2001]