(foto riportata dalla pagina Wikipedia)
Maharaj Nisargadatta è stato un maestro spirituale indiano noto per i suoi profondi insegnamenti sulla natura dell’essere e la ricerca della verità. Pur avendo una formazione limitata e conducendo una vita semplice come commerciante di sigarette nell’allora Bombay, ha acquisito una vasta conoscenza spirituale attraverso la pratica e la meditazione personale.
Il libro più celebre è “Io sono quello” (edito in Italia da Astrolabio Ubaldini), in cui sono stati raccolti i dialoghi trascritti tra Nisargadatta e i suoi visitatori. Nisargadatta era solito accogliere ospiti da tutto il mondo con i quali conversava sui problemi più profondi dell’essere e della natura. Questo libro, in particolare, ha ottenuto grande successo ed è diventato un classico nella letteratura spirituale contemporanea. Nei suoi insegnamenti, Nisargadatta ha messo l’accento sull’importanza di andare al di là delle identificazioni concettuali e di scoprire la nostra vera natura, oltre il concetto di sé individuale e naturalmente il superamento del corpo. La consapevolezza pura, l’essere stesso, ha detto, è il nostro stato primordiale e che il riconoscimento diretto di questa realtà è la chiave per la liberazione spirituale.
Questa rivelazione «io sono» non ha forma, non ha dimensione, non ha desideri, «è» semplicemente.
Dal momento in cui hai trasceso l’idea del corpo, vivere a lungo oppure no non ha più alcuna importanza. La tua esistenza non dipende più da nulla. Cerca di scoprire che cosa sei quando non dipendi più da nulla. Ogni volta che fai uno sforzo di riflessione, ti appoggi a qualcosa che non sei, consideri qualcosa che non può essere te. Liberati! Non pensare più a te stesso e sarai libero dal pensiero!
Nisargadatta è stato un insegnante capace di guidare i suoi visitatori alla radice della loro consapevolezza. Le parole semplici, sfrondate, scarne ed essenziali sono al tempo stesso intrise di profondità. Spesso mirano a smascherare le illusioni concettuali e a sfidare le credenze comuni. Maya, la grande illusione non è chiara agli occhi di tutti, è nell’inciampo degli uomini che cedono all’inganno. I suoi insegnamenti ruotano intorno all’idea che l’identificazione con il corpo, la mente e i concetti limitanti sia la causa principale della sofferenza umana, e che il riconoscimento della consapevolezza senza forma e senza limiti sia la via per la vera liberazione.
Quando l’«io sono» si dissolve nell’infinito, quello che era percepibile, manifesto, diventa impercepibile, intangibile. Quando comincia ad apparire una traccia dell’«io sono», improvvisamente tutto l’universo appare, mentre quando l’«io sono» scompare, tutto si dissolve e si spegne.
bisogna risalire all’indietro, ritirarsi, assottigliarsi, oppure capire anche che cosa è accaduto davanti.
Quello che deve essere capito è il principio stesso per mezzo del quale tu ti sforzi di capire. Aggrappati a esso, accendi la tua torcia. Non correre con la torcia dietro all’oscurità. Quando la torcia è accesa, l’oscurità se ne va. Tu non hai bisogno di muoverti.
Tu puoi avere la sensazione che ci siano livelli diversi dell’«io sono», ma pensa alle onde innumerevoli che appaiono sull’oceano, o ai raggi che provengono dal sole. Non c’è alcuna differenza tra loro; non sono né grandi né piccoli, né migliori né peggiori. È l’amore che senti per te stesso che ti dà questa impressione. Questa percezione è individuale. In realtà, non esiste alcuna differenza di qualità o di quantità nella manifestazione, considerata nel suo insieme.
Non esiste altro dolore al mondo all’infuori dell’amore che provate per la vostra esistenza, per il vostro senso di Essere.
Finché esisti, questa passione per la tua apparenza è la sorgente di tutte le tue miserie e questa identificazione nasce dai concetti che hai.
Oltre a “Io sono quello”, in altri libri vengono riportati gli insegnamenti di Nisargadatta, tra i quali segnaliamo “Alla sorgente dell’essere” e “Essere è amore” (raccolti nel volume “Non dualismo” edito da Il Saggiatore; l’ultimo “Essere è amore” è appena uscito in una nuova edizione singola con prefazione di Aldo Nove sempre per Il saggiatore). Queste opere approfondiscono gli stessi temi fondamentali di “Io sono quello” e offrono ulteriori prospettive sulla natura della consapevolezza e della realizzazione spirituale.
È unicamente a causa di questo corpo passeggero che la morte ti minaccia
In fondo, che cos’è la conoscenza? Essa non può nascere che dall’ignoranza. L’ignoranza è la madre della conoscenza.
il tuo sostegno è l’ignoranza, e l’ignoranza reclama l’esistenza di un Dio che tu possa pregare, adorare, affinché ti guidi, ti doni la sua grazia, ti protegga. Ma per quanto tempo?
Ecco quello che bisogna fare, alla lettera: mangia la tua fame di esistere, mastica senza tregua questa avidità dell’«io sono», questo bisogno di Essere. Rimani continuamente presente a te stesso, aggrappati fortemente a questo senso di Essere.
Certe cose non hanno causa. Voi percepite solo i loro effetti. È come questo mondo, che non è il realizzarsi di una qualche intenzione. Nessuno l’ha voluto.
le cose vengono per conto loro. Noi siamo convinti che quello che accade sia il risultato di specifiche attività; ma in realtà noi siamo solo degli agenti. Le cose vengono per conto loro.
Sveglia te stesso prima di cercare di svegliare gli altri.
viviamo rinchiusi nell’idea che la nostra immagine corrisponda all’immagine del nostro corpo, e che il nostro nome sia solamente quello del nostro corpo.
Che cos’è una perla, oggetto di tanta ammirazione e cupidigia? È un granello di sabbia, entrato in un’ostrica. Ma ci si dimentica del granello di sabbia e si vede solo il bagliore della madreperla che lo circonda.
Tu sei assalito dalla paura della morte unicamente a causa della tua identificazione con il corpo.
Quando si produce una trasformazione, è solo la forma precedente che si distrugge, si annienta.
Tutti i passi citati sono tratti dal volume “Non dualismo” (2017, Il saggiatore – € 26,00)