Ho attraversato notti
che scivolavano sulla pelle,
improvvise come fulmini
a lasciare segni,
e ferite
e pioggia sulle labbra.
Ho attraversato notti
infinite, mentre rimestavo
a brancolare
nello specchio dei miei errori.
Ed erano notti,
misere, comuni,
sudate,
trascorse a berci dentro l’anima
che non potevo trovarmi addosso.
Ed erano notti
dalle voci cangianti,
fuochi fatui,
spente nel giorno a venire.