Tra i classici contemporanei possiamo sicuramente annoverare questo romanzo edito in italia da Guanda editore. Safran Foer è un autore colto che immerge il lettore nella vicenda, una storia che intreccia passato e presente, memoria e ricerca delle proprie radici ma lo fa in maniera inusuale, rimescolando le carte del linguaggio.
Il romanzo segue i passi di un giovane scrittore americano, l’autore, in viaggio per le strade dell’Ucraina con una foto sbiadita tra le mani, alla ricerca della donna che salvò suo nonno dalla furia nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. A guidarlo in questa avventura è il personaggio più brillante del racconto: Alexander, Alex, un giovane e stravagante interprete ucraino, affascinato dalla lingua inglese che ricompone, nella costruzione della frase, in modi del tutto originali col risultato di affermazioni totalmente ironiche alternate a picchi di inaspettata poesia. Il titolo stesso, evocativo e affascinante, è una elaborazione del concetto sicuramente più banale del “tutto è chiaro” che tra le labbra di Alex prende forma in un ben più poetico Ogni cosa è illuminata.
Safran Foer si mostra particolarmente abile nell’intrecciare passato e presente, creando una narrazione originale attraverso la quale emergono i ricordi e le esperienze di generazioni passate. I capitoli che narrano la storia della famiglia dello scrittore, carichi di emozioni profonde, immergono nella tragedia dell’Olocausto e nell’eroismo che ne è emerso. L’autore mostra come il passato non sia solo un ricordo, ma una forza viva che plasma l’identità delle persone.
Così come nella lingua di Alex, Ogni cosa è illuminata mescola dramma e umorismo. Esplorando i temi profondi e ricorrenti della perdita, dell’identità e dell’appartenenza, riesce a infondere leggerezza e ironia, creando momenti di pura gioia e risate che si contrappongono alle parti più cupe della narrazione. Questo equilibrio tra luce e ombra rende il romanzo un unicum nel panorama narrativo contemporaneo.