Quanta bellezza,
quanta bellezza amica mia.
E quanta strada nel cammino.
E quante volte col cuore in panne,
arrancando.
Cime afferrate in salita
e pendii da planarci dentro.
Col fiato in gola
e un goccio di benzina
a render meno asciutta la voce.
E il whisky versato sul passo.
Quanta bellezza,
quanta bellezza amica mia.
Nel primo passaggio,
tra cielo e fango,
scivolati in grembo al tir della paura,
con gli occhi lucidi
e l’anima a rimorchio.
E i vetri intatti
verso il mondo e il suo colore.
Quante strade
e paesi
e città,
amica mia,
sul filo rosso d’un cammino difficile
nel sorriso
barcollante della follia
a inseguire
percorsi e ristori,
fermate e ritorni.
Quanta bellezza,
quanta bellezza amica mia
e quanta musica
tra le voci distorte di un altoparlante a metà,
tra la vita e il silenzio,
tra il dolore e l’impresa
di esserci ancora,
in moto.