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Il reduce


Cammina a passo lento senza guardare
i pensieri corrono ai tempi del mare
ma adesso che è lontano
cosa si può aspettare
le gambe tremano
ed è difficile non scivolare

Ed un berretto storto copre un dolore
che la memoria spesso torna a riaprire
un biccherino in più
per raccontarsi ancora
e qualche passo in là
potrà abbracciare la tranquillità.

Si chiede se sia vecchio
per chiudersi dietro a un rifiuto
si guarda ad uno specchio
e i suoi occhi che che gridano aiuto

e sente che ha paura
e scivola,
e scalcia in aria,
bestemmia al vento,
respira stanco.

Cammina a passo lento e senza parole
conduce la sua vita alla foce del fiume
e si ferma ad ascoltare
le onde che scrosciano
e in qualche tempo andato
ricorda d’esserne stato bagnato

Si chiede se sia giusto
chiudersi dietro a uno specchio
Che forse è troppo presto
spegnersi e darsi per vecchio

e sente che ha paura
e prova ancora, come una volta,
ad alta voce a ricordare

Quella canzone antica
compagna dei viaggi per mare
e forse ha perso il senno
ché sorride agli sguardi del mondo

e non ha più paura
o almeno crede, crede in qualcosa,
negli occhi ha il mare…

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