Ha perso la vista e si muove a stento,
scivola sul palco, gracchia con la voce,
cerca requie e silenzio e in fondo pace.
Bestemmia claudicante tra palchetti deserti
e respira polvere di corridoi scoperti.
La gente racconta che incantava la bestia,
ma era notte di stelle.
Il teatro piangeva commosso dal canto
ma oggi stridula s’alza in un cupo silenzio
la voce del musico passato di moda;
che la musica torni a danzare ancora,
che ritrovi la vista di un colore sbiadito.