Rappreso,
tra l’intenzione e l’errore,
come striscia di sangue di un cuore a vapore,
avvinto dal nostalgico bagliore di uno sguardo,
dove ogni gesto è un ricordo celato,
dove l’incedere muto del tempo
ha la voce di un canto dimesso
e il suono di quello che eri
ha perduto il suo esile timbro,
mi muovo
al passare del vento.
E mi scopro sospeso,
lontano da ogni rumore,
avvolto dal piacevole silenzio dell’universo,
dove il cammino è un sospiro leggero,
senza dolore,
e non servono parole per dire.