“Se parli di Pelè a un vecchio brasiliano
questi si toglie il cappello per un senso di devota gratitudine.
Se gli parli di Garrincha,
il vecchio si mette a piangere.”
detto brasiliano.
Sulla spiaggia di Rio soffia un vento imponente. È difficile tenere gli occhi aperti, la sabbia li bombarda d’improvviso, senza difese. Come piccole schegge impazzite i granelli vanno e vengono, e ruotano attorno e tu non sai come fermarli. Credi per un attimo d’averli in pugno, di poterli in qualche modo afferrare, ed ecco che scivolano via, pochi passi oltre il tuo.
Meglio lasciare chiusi gli occhi per evitare di scorgere l’opera del tempo che ha devastato impietosamente quelle corse. Meglio stringersi forte al ricordo per non sentirsi devastato nello spirito. Meglio assaporare con gusto una bottiglia di ottimo cachaça. Quella sì puoi tenerla a bada. Vicina a te, senza nessuna angoscia, né dubbio, che in qualsiasi istante possa tradirti. Rimane fedele, magari svuotata d’energia, ma pronta a tirarti su.
Meglio chiudere gli occhi e tornare a ricordare.
Li sento ancore urlare.