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Tag: firenze

Viaggiatori e viaggianti. (Appunti di un mini-viaggio)

Avercene di benzina e pasti da dare al mio inseparabile ronzinante, credo potremmo provare la traversata degli oceani, e chissà che non ci si riesca davvero in qualche tempo non lontano.

Firenze. 16 Gennaio 2010.

Andiamo agli Uffizi!

Le idi di gennaio mi riportano a lavoro dopo circa un anno e mezzo di attività intellettuale, e le mie vecchie e immarcescibili converse levi’s ritornano anch’esse a fumare. La scuola ha bisogno di me ma non si sa bene fino a che punto io ne abbia bisogno. Di un lavoro certo, e viste le royalities del mio primo romanzo c’è da lavorare, e rimboccarsi le maniche.

Alla fine di gennaio ritorno a Firenze dopo due anni, stavolta niente giro turistico sull’autobus panoramico alla modica cifra di venti euri, stavolta in giro sul mio ronzinante d’acciaio fino alle soglie di piazza della Signoria. Ai margini della storia che si sviluppa all’interno di quegli infaticabili corridoi che segnano gli Uffizi. Che bella passeggiata, un po’ troppo lunga e un po’ troppo piena. Credo bisognerebbe ritornarci per ogni opera che si è vista e rimanere fermi ad osservarla per un tempo indefinito (tipo orgasmo Yoga alla Sting!), invece in un paio d’ore ci ritroviamo ad inseguire una guida giapponese con tre infaticabili segugi che annuiscono ad ogni respiro e sospirano meravigliati difronte qualsiasi cornice incontrino (anche vuota). Ma vuota non è la bellezza di Botticelli e la sua primavera che tarda a venire da queste parti, e poi la sacra Famiglia di Michelangelo e l’annunciazione di Leonardo. In quelle tele, piccole, sagomate è impresso il sudore degli uomini che hanno fatta grande questa penisola, mentre adesso in qualche letto d’albergo ben altro sudore ci fa grandi.

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Viaggio in Dicembre

Per qualche settimana niente più condivisioni o vite virtuali da assorbire dietro una tastiera senza respiro.
Soltanto il piacere di raccontare.

“Quantu strati e paisi e citati canusciu, e quantu treni a scinniri e a acchianari.”
[I. Buttitta]


24/25 Novembre Palermo-Civitavecchia-Massa Marittima.

La luce della notte scende lentamente sulla città, ma non l’ammanta di silenzio. Le strade come al solito caotiche e intasate dal traffico strombazzante di gente in moto, sempre di fretta. La nuova bretella della metropolitana ci ferma a riflettere sui massimi sistemi, per un periodo tanto lungo da trovar quasi soluzione al problema della fame nel mondo. Di quella fame che attanaglia milioni di esseri umani. Ma, proprio quando ci convinciamo di esser giunti al varco della questione, ecco che un gentile automobilista, sollevando in maniera aggraziata indice e mignolo, e trattenendosi dal mostrare il pollice, ci invita ad andare oltre quelle vittime e camminare lungo la via. Altri in maniera più concitata ci fanno ascoltare le melodie acute dei loro clacson.
Alcuni perfino le loro potenti voci.
Sempre aggraziate.

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