Skip to content

Tag: rock

Un diamante senza luce

Credevano di essere degli dei, loro. Credevano che tutto gli fosse concesso. E non facevano altro che atteggiarsi. Mossettine e pettinature da idioti. Questo riuscivano a mettere insieme e null’altro. Eppure inchiostri a palate su quel gruppo, sulle rinnovate, sperimentali e ardite rivoluzioni sonore e cazzate d’altro tipo, questo scrivevano. Senza nessuno che fosse in grado di rendersi conto della verità.
Sono i giornali che costruiscono i fenomeni.
Ve lo dico io.
Sono i giornali che imbastiscono crisi economiche, e mettono in piedi governi fantoccio, e organizzano guerre lampo da sbattere in prima pagina e nascondono stragi e mostrano le loro interessate verità. I giornali e chi gli sta dietro a tessere le fila delle nostre quotidiane esistenze. Sono i giornali che pompavano quel gruppo e lo innalzavano a faro delle nuove generazioni.
E poi mi chiamavano musica quella roba là?
Dio santo!

Leave a Comment

Landmark Motor Hotel


Avrei voluto abbracciarli tutti, prenderli e tenerli per mano insieme in un sogno unico e senza fine. Eppure ogni cosa è destinata a divenire niente, lentamente, come un urlo senza voce che striscia dentro.
Così finisce un amore soffocato dal silenzio.
Averci un blues.
A volte penso che quel silenzio, tutto quel silenzio che mi passa dentro, e attraversa la mia mente da parte a parte, e accompagna i miei pensieri, tutto quel maledetto silenzio non sia altro che musica tanto assordante da confonderti le idee. Le schiaccia alle pareti e hai voglia a staccarle e rimetterle in piedi com’erano.
A guardarti allo specchio non riconosci che rughe e cicatrici.
Certi suoni che non avresti mai immaginato. Da lontano ascolti echi di pensieri che non riesci ad afferrare dentro il tuo quotidiano, non ne hai la forza, eppure quelle voci le hai sentite, da qualche parte.
Almeno credi.
Voci distorte e ubriache, lamenti e singhiozzi e sentimentali riff s’accavallano, s’inseguono al ritmo lento e morente di un blues ormai lontano che prima t’accompagna, illudendoti, e poi, senza che tu te ne accorga, senza che tu abbia nemmeno il tempo di sorridere o piangere o che so io bestemmiare, senza tempo né battito, quel blues del cazzo ti lascia per terra e se ne scappa via.
Come fosse stato un uomo.
Bleah!!!
Silenzio.

Leave a Comment